credito imposta beni strumentali 2021

Intervista alla dott.ssa Natalina Gatti, commercialista esperta in startup e PMI innovative

Gentile dott.ssa Natalina Gatti, ci spiega che cos’è il credito d’imposta beni strumentali 2021. Innanzitutto quali sono i soggetti beneficiari e quelli esclusi dal credito d’imposta beni strumentali 2021? 

La Legge di bilancio 2021 ha indicato, ai commi 1051 e 1061, l’ambito di applicazione del credito di imposta beni strumentali 2021. In particolare, il comma 1051 specifica che questo si applica alle imprese residenti in Italia e anche alle stabili organizzazioni di soggetti non residenti, di qualunque forma giuridica, di ogni settore economico e indipendentemente dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi che vanno destinati a unità produttive presenti nel territorio italiano.

Dal credito di imposta beni strumentali 2021, invece, rimangono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o con altra procedura concorsuale. Anche le imprese destinatarie di sanzioni interdittive, come quello relativo all’esercizio dell’attività, alla revoca delle autorizzazioni o già escluse da finanziamenti e agevolazioni, non possono beneficiare del credito d’imposta.

Anche le startup e le Pmi innovative sono imprese beneficiarie del credito d’imposta beni strumentali 2021?

Certamente ed anche se appena costituite. Quindi occorre avvalersi di questo credito d’imposta per beneficiare del vantaggio fiscale.

Quali requisiti fondamentali debbono avere le imprese beneficiarie per poter accedere al  credito d’imposta beni strumentali 2021? 

Il prerequisito fondamentale per usufruire del credito d’imposta beni strumentali 2021 è il rispetto delle normative vigenti che riguardano la sicurezza nei luoghi di lavoro e l’aver versato in maniera corretta i contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Per questo, è necessario che vengano consegnati al commercialista due documenti fondamentali, il DURC e il DVR, assicurandosi che siano corso di validità per i tre gli anni in cui viene utilizzato il credito d’imposta beni strumentali 2021. Se, ad esempio, i documenti non sono in regola per gli anni successivi, il credito d’imposta beni strumentali 2021 non potrà essere utilizzato ed è possibile anche la revoca.

Il DURC è un documento che attesta la corretta situazione dell’impresa per quanto riguarda i pagamenti e gli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi oltre che i diversi obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di INPS, INAIL e Casse Edili.

Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), invece, è una documentazione che attesta la sicurezza sul luogo di lavoro, ormai obbligatorio per tutte le aziende con almeno un lavoratore e che deve contenere precise indicazioni rispetto agli interventi effettuati per limitare i rischi.

Ma quali investimenti sono agevolabili e qual è la misura del credito d’imposta beni strumentali 2021?

La misura del credito d’imposta beni strumentali 2021, ovvero l’importo agevolabile, varia in base alla tipologia di bene e all’anno in cui viene acquistato. Infatti, è bene sapere che il credito d’imposta riguarda solo beni strumentali nuovi che siano inerenti rispetto all’attività esercitata dall’impresa. In generale, in base poi all’anno di riferimento, le percentuali dell’agevolazione variano dal 10% al 50%.

Il credito di imposta beni strumentali 2021 è comunque agevolabile anche per i beni strumentali immateriali ad elevato contenuto tecnologico.

Per avere maggiori informazioni sul credito d’imposta beni strumentali 2021, vai alla guida specifica.

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