Chi di noi ha un po’ di capelli bianchi ricorderà certamente di aver visto, in età adolescenziale e quindi con un notevole carico di emozioni, RoboCop, pellicola del 1987 di Paul Verhoeven. Il film narra una storia di fantascienza in cui un poliziotto perde la vita a causa di alcuni malviventi e rivive nel corpo di un cyborg dalle fattezze umane, ribattezzato proprio con il nome di RoboCop.
Per noi ragazzini era un personaggio mitico ed entusiasmante, anche perché protagonista di una storia caratterizzata da una sceneggiatura eccezionale. Quante storie abbiamo immaginato prima di addormentarci sotto le coperte pensando di essere noi quel super eroe, armato di pistola e dedito a proteggere i più deboli e gli innocenti.
A pensarci ora sembra incredibile che nel giro di soli trent’anni quel fantastico personaggio, frutto di pura fantasia, possa essere un soggetto reale. Ebbene sì! Il primo poliziotto robot esiste davvero! Non in America, quell’America che con i suoi film ci ha sempre fatto sognare, ma a Dubai.
Il robot poliziotto entrerà in servizio a breve; è stato annunciato il suo prototipo alla fiera Gulf Information Technology Exhibition (GITEX) proprio nella città di Dubai. Le sue funzioni saranno forse molto meno eclatanti del film di Verhoeven, ma è certo che un grande passo verso il futuro sia stato compiuto.
Le sue mansioni sono quelle di un poliziotto da strada: procedimento per multe o riconoscimento facciale se si è alla ricerca di un soggetto in particolare; il robot possiede rilevatori di fumo in caso di incendi e grazie al suo display, posizionato sul petto, si potranno segnalare azioni criminali ed entrare direttamente in contatto con la centrale di polizia.
Il cyborg può addirittura correre e anche galleggiare, dal momento che è leggerissimo pesando appena 11 kg.
«Questo robot inoltre parla arabo, inglese e francese e sa stringere la mano un vero balzo nel futuro! – racconta il capo della polizia di Dubai – ed entro il 2030 saranno robotici il 25% degli agenti in servizio. In quanto alla durata non potrà superare le otto ore di servizio in quanto la batteria ha questo tempo limitato». E pensare che il primo prototipo aveva solo un’ora di autonomia!
«Robocop è stato sviluppato al 100% in Europa, a Barcellona – spiega Carlos Vivas, Manager di PAL ROBOTIC, leader mondiale negli umanoidi bipedi di grandi dimensioni – siamo molto contenti che la polizia di Dubai ci abbia scelto rispetto ad altre soluzioni simili nel mondo».
La Pal Robotic è un’azienda che sviluppa proprio robot umanoidi in grado di essere inseriti in un ambiente reale di lavoro. Questi sono in grado di avere una lunga durata di autonomia, sensori wifi, un sistema topografico di riconoscimento della mappatura territoriale, touch screen e conoscenza di varie lingue.
La squadra di tecnici e ingegneri per la creazione di questi esemplari è ubicata proprio a Barcellona e cerca costantemente nuovi talenti anche attraverso le maggiori università europee, compresa l’Università Sapienza di Roma. Alla guida del centro c’è proprio un italiano, Francesco Ferro.
PAL Robotics iniziò nel 2004, quando Francesco Ferro stava ultimando un dottorato in Computer Vision a Torino. Un’università svedese aveva ricevuto una richiesta da parte del gruppo finanziario PAL Group di Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti, per sviluppare un manipolatore robotico adatto a giocare a scacchi, o meglio a spostare i pezzi sulla scacchiera (come non tornare con la mente a quel bellissimo film War Games , diretto da John Badham con Matthew Broderick, dove un computer sfida il suo creatore proprio per una partita a scacchi?)
Già nel 2010 la società aveva lanciato il primo prototipo, REEM, un robot umanoide ideale per lavorare come guida e receptionist all’interno di centri commerciali, fiere, musei ed aeroporti.
Questo robot è alto 165 centimetri, si muove ad una velocità di 5 km/h grazie alla sua base mobile ed ha una visione stereoscopica che gli permette di riconoscere i volti.
Il robot può anche parlare e, dotato di una batteria al litio che dura fino a otto ore, ha inoltre la capacità di ricaricarsi autonomamente ogni volta che le pile si esauriscono.
Il cervello di REEM è fatto di un software programmabile in modo preciso e versatile e può essere costruito con molteplici design. «Può essere usato come guida, per l’intrattenimento e come mezzo di trasporto – precisa a questo proposito Ferro – e il suo touch screen è utile per tantissime applicazioni multimediali».
Un pensiero allora sorge spontaneo. Un angosciante pensiero rivolto all’annosa tematica della macchina che si ribella all’uomo. Qualsiasi uomo-macchina sintetizzato siamo abituati a vederlo come una minaccia per l’umanità. La questione fu dibattuta in una intervista a Ferro durante il Global Robot Expo di Madrid nel gennaio 2016.
La risposta pone a confronto due diverse visioni mentali dell’oggetto in questione: l’occidente tende a vedere minacciato il proprio benessere da questa tecnologia, mentre lavorando con gli orientali Ferro ha capito che la loro non è una visione alla “Terminator”. Costoro reputano i robot amici dell’uomo e preziosi aiutanti.
Correlato alla presentazione del Robot, alla fiera era presente anche la supercar di polizia di Dubai (dal costo di 160.000 euro), una McLaren 570S, completa della più recente tecnologia.
A quanto pare i telefilm della nostra infanzia non erano così tanto lontani dalla realtà. Ed ora che viviamo già nei favolosi anni duemila ci viene in mente sicuramente la mitica “Kitt” e il suo conducente Michael Knight (interpretato da David Hasselhoff).
Insomma il futuro è già qui e dopo l’avvento di internet e dei “telefoni portatili”, eccoci pronti per una nuova vita quotidiana fatta di robot poliziotti e chissà quale altre invenzioni che sembrano provenire da fumetti di fantascienza.
Come successo con i cellulari presto i robot entreranno nelle nostre case, come il già esistente “Pepper”, un robottino sviluppato da SoftBanks in grado di riconoscere le emozioni dell’interlocutore ed intrattenere rapporti sociali. Pepper è in grado di lavorare come un maggiordomo e può anche gestire vari elementi della casa.
Pronti per adottare un simpatico robot che vi aiuterà nella vita di tutti i giorni?